AraBat

Foggia, Puglia

Cosa è AraBat?

Valorizzare scarti degli agrumi e batterie esauste recuperando nuove materie prime

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In dettaglio

Dalla terra, la rivoluzione elettrica. AraBat è una startup innovativa pugliese per l'economia circolare che ha implementato il "processo di riciclo di batterie al litio più conveniente e sostenibile del mondo". Attraverso la sua tecnologia idrometallurgica rivoluzionaria, realizzata dai founder (Raffaele Nacchiero, Giovanni Miccolis, Vincenzo Scarano, Leonardo Renna, Leonardo Binetti, Gian Maria Gasperi) con il supporto del partner principale STAR Facility Centre dell'Università di Foggia, AraBat punta a riciclare le batterie al litio a fine vita - impiegando un mix performante a base di bucce di arancia e acido citrico - e a recuperare e vendere i metalli preziosi in esse contenuti (litio, cobalto, manganese, nichel, altri in corso di studio). Sebbene possa sembrare assurdo e impensabile, AraBat è in grado di trasformare food e sottoprodotti dell'agricoltura - come il pastazzo delle arance - e di impiegarli come agenti liscivianti all'interno di un sistema di riciclo che ha un basso consumo energetico e ridotte emissioni di CO2. Non solo: a differenza dei tipici processi di riciclo di batterie oggi diffusi (pirometallurgici o idrometallurgici), AraBat non utilizza alte temperature e nemmeno acidi forti impattanti per recuperare i metalli preziosi dalle batterie al litio a fine vita. Trattasi di una soluzione unica e straordinaria che si pone l'obiettivo di risolvere i problemi legati alla difficoltosa gestione delle batterie a fine vita, veri e propri rifiuti pericolosi, alla gestione degli scarti e dei sottoprodotti del settore agricolo e agrumario, al complesso approvvigionamento di "critical raw materials" fondamentali per le industrie del territorio (che si vedono costrette a reperire risorse, come appunto i metalli preziosi, dall'estero a costi elevati e contribuendo a forme di inquinamento). AraBat potrebbe rappresentare una nuova sorgente, interna e locale, circolare e sostenibile, da cui rifornirsi di materie prime seconde che avrebbero le stesse proprietà di quelle vergini.

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