Noonehungry

Lavello, Basilicata

Cosa è Noonehungry?

NOONEHUNGRY app ha come obiettivo la realizzazione di un sistema informatico volto a favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari ai fini della solidarietà sociale,

Milestones

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In dettaglio

NOONEHUNGRY app
EVIDENZA DI SCOPO E CONTENUTI DEL CONCETTO PROGETTUALE,
L’obiettivo del presente progetto è quello di favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari ai
fini della solidarietà sociale, destinandole in via prioritaria all'utilizzo umano con l’implementazione di un
software innovativo in grado di apportare, in una prospettiva a medio termine, benefici sia ambientali che
sociali. In particolare, questo software sarà in grado di fornire al consumatore finale informazioni circa la
data di scadenza del prodotto acquistato affinché venga impedito che gli alimenti stoccati in regime di
temperatura a livello domestico superino la data di scadenza prima che il consumatore se ne renda conto. In
tal modo si ridurranno in maniera significativa gli sprechi dovuti al superamento della data di scadenza.
Il software previene lo spreco mediante:
1. un censimento automatico dei prodotti riposti in frigo (utilizzando una tecnologia a radio frequenza per
l’acquisizione dei prodotti);
2. un reminder su dispositivo mobile o computer che si attiva in prossimità della scadenza e che lascia la
possibilità all’utente di consumare il prodotto o donarlo;
3. Un avviso da inviare alle associazioni umanitarie per il ritiro dei prodotti in scadenza a domicilio.
Il valore economico dello spreco alimentare domestico italiano è di 8,1 miliardi di euro/anno. la stima
effettuata dall’Osservatorio Waste Watcher è basata sull’auto-percezione dello spreco da parte di un
campione rappresentativo di soggetti. Da esperienze realizzate in diversi paesi europei è emerso che il dato
auto-percepito è generalmente sottostimato rispetto a quello reale.
Dal punto di vista sociale ed etico, lo spreco alimentare rappresenta una contraddizione intollerabile di fronte
al numero crescente di persone assistite dalle associazioni caritative e al tempo stesso una opportunità persa.
per tutte quelle realtà che quotidianamente sostengono con il proprio lavoro persone in difficoltà, attraverso
il recupero delle eccedenze e dei prodotti invenduti lungo la filiera agro-alimentare.
Secondo la Relazione 2013 dell’AGEA (Agenzia Italiana per le Erogazioni in Agricoltura) sulle attività di
distribuzione degli alimenti agli indigenti6, il numero di persone raggiunte in Italia dal sistema di
distribuzione di prodotti alimentari destinati alla popolazione indigente (tramite 7 organizzazioni caritative
iscritte all’Albo istituito presso l’AGEA) ammontava, a gennaio 2013, a 4.068.250 persone con una crescita
del 47,2% (pari a 1.304.871 persone) rispetto al 20107.
Secondo stime ADOC (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) una famiglia italiana
spreca mediamente in un anno, in casa, il 35% dei prodotti freschi e in particolare il 19% del pane e il 16% di
frutta e verdura, per un valore di 454 euro, una somma inferiore rispetto a quelle rilevate in altri paesi
europei ma sicuramente importante. Ulteriori sprechi si registrano nei ristoranti, nei bar e nelle mense.
Gli obiettivi specifici volti a garantire modelli di consumo e produzione sostenibili
dell’Agenda 2030 degli obiettivi di sviluppo sostenibile, sono:
Ridurre gli sprechi e le sostanze chimiche rilasciate soprattutto dalle grandi aziende multinazionali tramite
politiche sostenibili e improntate sul riciclaggio dei prodotti.del progetto sono indicati nel seguito:
• Contribuire alla riduzione degli sprechi alimentari con particolare attenzione agli stadi più a valle della
filiera (ristorazione e consumo domestico);
• Individuare una metodologia per la quantificazione dello spreco alimentare, e più in generale dell’entità del
rifiuto prevenibile, nell’ambito delle analisi merceologiche dei rifiuti;
• Contribuire alla migliore gestione degli acquisti da parte del consumatore finale;
• Facilitare la donazione delle eccedenze alimentari alla popolazione indigente, la quale provvederà essa
stessa al ritiro della merce in questione presso l’abitazione che ha acquisito il software descritto nel presente
progetto;
• Sensibilizzare i consumatori finali e i bambini in età scolare sul tema dello spreco alimentare e sui vantaggi
nella riduzione dello stesso;
• Favorire la condivisione delle buone pratiche in materia di prevenzione degli sprechi alimentari tra i diversi
attori della filiera.
MATERIALI E METODI UTILIZZATI PER REALIZZARLO
1. Confezionamento e tag RFID.

Il prodotto viene confezionato e dotato di una “etichetta virtuale” che viene memorizzata su un dispositivo
RFID.
Per RFID (Dall'inglese Radio-Frequency IDentification, in italiano identificazione a radiofrequenza) si
intende una tecnologia per l'identificazione e/o memorizzazione automatica di informazioni inerenti oggetti,
animali o persone (Automatic Identifying and data Capture, AIDC) basata sulla capacità di memorizzazione
di dati da parte di particolari etichette elettroniche, chiamate tag (o anche transponder o chiavi elettroniche e
di prossimità), e sulla capacità di queste di rispondere all'interrogazione a distanza da parte di appositi
apparati fissi o portatili, chiamati reader (o anche interrogatori)8.
2. I chip RFID sono logicamente e fisicamente utilizzati dalle applicazioni, che vi canalizzano ed acquisiscono
le informazioni ivi memorizzate, come se fossero dei banchi di memoria. Ogni banco, o “cella”, è
fisicamente organizzato in blocchi da 4 byte in modo da semplificare le attività di strutturazione delle buste
informative (i blocchi logici) e quelle di ricerca, lettura e memorizzazione da parte degli applicativi.
 Acquisto e censimento del prodotto riposto in frigo
L’utente acquista il prodotto confezionato con le modalità sopra descritte e lo ripone in frigorifero.
L’architettura della soluzione domestica è la seguente: il frigorifero viene preventivamente dotato di un
lettore RFID collegato ad internet mediante la rete domestica. Quando il prodotto è in prossimità del
frigorifero viene letto dal lettore. Le informazioni inserite sull’etichetta del prodotto al momento del
confezionamento, vengono associate ad un codice utente univoco fornito al momento della registrazione al
servizio ed inviate ad un application server remoto.
L’invio all’application server sarà effettuato mediante applicazione delle linee guida RESTFul.
L’architettura REST REpresentational State Transfer (REST) è un tipo di architettura software per i
sistemi di ipertesto distribuiti come il World Wide Web. Il termine REST è spesso usato nel senso di
descrivere ogni semplice interfaccia che trasmetta dati su HTTP senza un livello opzionale. Questo rende
molto semplice la comunicazione fra il dispositivo che acquisisce i dati dal frigo e l’application server che li
riceve.
3. Architettura dell’application server remoto
L’application server che riceve i dati è composto da un modulo che rileva l’arrivo dei dati dal lettore e
organizza l’informazione per essere immagazzinata in un database opensource (POSTGRES , MYSQL…)
L’application server avrà al suo interno:
1. tutte le informazioni di tutti i prodotti con le relative date di scadenza;
2. tutte le informazioni anagrafiche di tutti gli utenti (con particolare importanza dell’indirizzo di
spedizione);
3. tutte le informazioni anagrafiche delle associazioni umanitarie (con particolar importanza
dell’indirizzo di spedizione);
4. Le informazioni relative agli ordini di consegna (disposte dall’utente).
Avviso di scadenza e quindi consumazione oppure ordine di consegna
L’utente dispone di un’app che accede ai dati inviati all’application server e riceve informazioni circa lo
stato dei propri prodotti, quali sono in scadenza, nonché di quelli già resi, oltre alle proprie informazioni
relative al ritiro.
In caso di mancata consultazione, 5 giorni prima della scadenza del prodotto riceverà una email o una
notifica sul dispositivo mobile dei prodotti in scadenza:
A questo punto l’utente decide se consumare il prodotto oppure donarlo.
Per la donazione l’app dispone di una funzionalità mediante la quale l’utente ha la possibilità di selezionare i
prodotti presenti nel proprio frigo e inserirli in una lista “ordine di consegna” in cui vengono legate le
informazioni relative ai prodotti in scadenza all’associazione o alle associazioni umanitarie sulla base del
fabbisogno. Nella fattispecie l’associazione che sarà partner del presente progetto è la CARITAS di
LAVELLO (PZ).
RISULTATI ATTESI
L’educazione e le attività di informazione, comunicazione e sensibilizzazione sono strumenti imprescindibili
nella lotta allo spreco alimentare e, più in generale, per stimolare cambiamenti nella società ispirati dai
principi e dai valori della sostenibilità.