Ember

Il problema

La quasi totalità dei portatili consumer non è progettato per supportare in maniera competitiva software adibiti al video editing, compositing, animazione 3D, 3D modeling, rendering, analisi strutturale e calcolo scientifico, i quali richiedono un hardware specifico e vorace di energia. Ciò mal si combina con la possibilità di un dispositivo mobile di dissipare calore e alimentare l’intera componentistica per calcoli massivi e prolungati e si traduce in tempi di elaborazione che vanno dalle ore alle settimane. Inoltre, i vari software utilizzati dai vari professionisti si interfacciano in maniera differente con l’hardware, alcuni necessitano di potenti CPU, altri di multi GPU o di tanta memoria. Solo un computer fisso permette questo tipo di personalizzazione annullando la mobilità del professionista e riducendone la flessibilità.

La soluzione

Il nostro dispositivo è un computer portatile assemblato con componenti desktop high end; presenta tutte le comodità di un fisso (multischermo regolabile, tastiera full size, meno vincoli riguardo la potenza di calcolo, memoria ram e storage, aggiornabilità) ma trasportabile. La sua struttura sarà realizzata in poimeri additivati al carbonio per un'alta durabilità e leggerezza. Data la necessità è stato ideato con due schermi richiudibili e di un raffreddamento a liquido. Le sue dimensioni sono di circa 40x35x5 cm per circa 4kg. Pur costando come un laptop di fascia medio alta (1.500/4.000) ha le prestazioni del miglior fisso a singola scheda grafica assemblabile ad oggi. Nella prospettiva di non avere più un luogo di lavoro abituale e quindi di avere la possibilità o necessità di spostarsi Ember permette di portare con sé una postazione di lavoro completa ovunque ci sia una presa.

Il team

Giuseppe Lasorella  Ideatore del progetto e del dispositivo.

Simona Summo   Resposabile della gestione del progetto.